1994

« Speciale Ritorno alle Origini »

con Nkelo Wa Kongo della Guadalupa

press 1994

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La quarta edizione fu inaugurata a Ntsila Mamba, verso Nganga-lingolo, un sobborgo di Brazzaville.

La scelta di questo sito non fu fortuita: di qui passa la rotta carovaniera che collega Nzadia Mungwa (il mare) con Nzadia Kongo (il fiume Kongo).

Questa edizione conobbe la partecipazione di guadalupensi e di zairesi. Al cuore di questa grande cerimonia tre intrepidi giovani, Louya Mpene Malela, Massengo Ma Mbongolo e Tshivili Tshibulu non avevano come sola risorsa che la loro arte e la loro volontà granitica, in una dinamica piuttosto disinvolta, di raggruppare gli uomini di cultura di tutti gli orizzonti attorno ad un ricordo: quello degli antenati e del territorio. Questo bastò a far sentire le grida della loro gaiezza fino al di là dell’Atlantico.

Insomma, questa edizione conobbe la partecipazione di artisti guadalupensi: Jocelyn Gabali, Bébé Romspart, Mpemba « Benzo », e Marie France Massembo.

Nel menu del festival c’erano teatro, esposizione di opere plastiche, poesia, racconti e canto, dibattiti teorici e scientifici e soprattutto… la danza tradizionale. Si sentirono i diversi suoni dei tam-tam: quelli del Kongo ma anche e soprattutto il suono lontano dei tamburi e canti kongo della Guadalupe, arricchiti dal cozzo di culture della dispora.

Fu la kermesse perfetta, come per fare astrazione di quei duri tempi della guerra civile che erano i nostri, e della durezza dei tempi della svalutazione del franco Cfa.

E il pubblico, soprattutto i bambini, erano affluiti per venire a questo santuario ancestrale ad attingere la necessaria energia che, un domani, farà di loro i cantori di Bukongo la cultura Kongo. Una cultura oggi plurale perchè arricchita dalle emozioni ed umori dei compatrioti di tutte le regioni del nostro paese e dell’esperienza lontana di tutti coloro che rivendicano le loro radici Kongo.

Uno dei momenti più importanti fu la discesa del festival alla stazione ferroviaria Massembo Loubaki sulla strada di ferro Congo-oceano per soddisfare e fare onore alla guadalupense Marie France Massembo. Ella, che ci teneva tanto a vedere il villaggio dei suoi avi, visse fortemente questo istante di felice ritrovo fra le lacrime. Un boato di tuoni di tamburo accompagnarono poi la “figliola prodiga” venuta dalla lontana Guadalupa per reincontrare i suoi “parenti” rimasti in Africa. Gabali ritrovò il villaggio e il ruscello Ngabali, come Benzo Mpemba ritrovò il suo Luango.

La quarta edizione si rivelò di già come “il fedele traduttore del pensiero dei nostri antenati vicini alla diaspora che si mette già in movimento”.

Da allora, il legame fu rinnovato fra l’Africa e i suoi figliol prodighi. Degli appuntamenti furono presi in Africa come nelle Antille, per il ritrovamento dei pezzettini del puzzle Kongo. E una porta di ritorno alle origini, una vera, senza la pesantezza coloniale o qualsiasi forma di extraversione.

 

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