per riattivare l’etica e lo sviluppo dei nostri villaggi, dei nostri regni…
Prefazione :
L’incontro culturale che proponiamo è rivolto a tutti i bambini del leopardo. Tutti questi popoli le cui notti sono inseguite dal leopardo, e che hanno finito per addomesticarsi per popolare Kue-Ngo, o Kongo (nella terra del leopardo). Questi sono i popoli, che Armand Zanzala chiama figli del leopardo, i Kungwe o Kongoué, Mbongo, Mbongoué tra i Mbongo o Mbenga (pigmei); Angwe o Angoué, Edingwe tra i Ngala; Mengo, Mongo, Kuengo e Ongoué o Ongwe, tra i Téké; Nzongo, Kongo e Ngongo tra gli Nsundi; e Ngoma, tra il Loango e il Kota; tutte quelle comunità umane nel cuore dell’Africa.
Malaki ma Kongo des fils du Léopard le 28 et 29 Oct. 2023 à Paris
Nell’ambito della Decade of African Descent People, Malaki ma Kongo Association for the Promotion of African Cultural Roots invita i degni figli del cuore dell’Africa, le autorità della cultura, re, studiosi, afro-discendenti, a partecipare al Malaki Ma Kongo dei figli del leopardo che si svolgerà il 28 e 29 ottobre 2023 a Parigi, in Francia.
Cos’è Malaki ma Kongo?
È la rinascita della cultura di una vera Africa, nata nel 1991 nella Rep. del Congo Brazzaville. L’associazione culturale Malaki ma Kongo nasce come continuazione e sviluppo del festival Malaki ma Kongo, che promuove le radici della cultura dell’Africa nera in generale e il cuore dell’Africa in particolare. La festa si celebra ogni anno: oggi si svolge in tre continenti.
Sebbene ispirato alla cultura Kongo, che viene promossa, il festival è aperto ad altre culture del mondo… Il primo e l’ultimo spettacolo si svolgono sempre all’aperto, attorno a un grande fuoco di legna. Malaki è un festival del prêt-à-porter capace di spostarsi non solo da un paese all’altro, ma anche da un continente all’altro. Fuori dal Congo, Malaki ha filiali in Congo Kinshasa, Angola, Benin, Italia, Francia, Spagna, Ghana, Guadalupa, Haiti nella Repubblica Dominicana, Cuba, Cile, Venezuela, Ecuador, Brasile, USA e Canada.
Lo sfondo di Malaki ma Kongo è il rinascimento della cultura di una vera Africa che si esprime in questi termini :
ricerca sulle origini dell’identità culturale africana e della sua diaspora
svelare i vari mali che minano l’Africa
pensare a come affrontare le soluzioni
Il Malaki ma Kongo dei figli del Léopard.
In questo caso la parola Kongo o Koongo non designa più un’etnia o una tribù, poiché è solo una deformazione delle parole Kuengo, Kongo, Kango e Ku ngo che significano “del leopardo” e indicano sia un territorio che tutti i popoli che ci abitano. Ed è attraverso la loro lotta contro i leopardi, l’aggiunta di un prefisso o di un suffisso alla radice ngwe, ngoué o ngo, l’uso del nome del leopardo e delle insegne fatte con le ossa, la pelle, le zanne e gli artigli, di questo temibile e leggendario animale, i racconti e le storie sull’incontro dei suoi antenati con il leopardo, che provano la sua identità e la sua appartenenza alla grande tribù Kungo, Kuengo, Kongo, Kongwe e Kango. Vasto territorio che si estende dall’attuale Angola fino al Gabon, passando per i due Congo, un tempo era dominato da leopardi e leopardi i cui nomi in quasi tutte le lingue congolesi portano la radice Ngo o Ngwe.
SOS Haïti (Malaki sur la route du village Makoongo, Belfontaine)
Interesse:
Salvaguardare il nostro patrimonio ancestrale attraverso la decolonizzazione mentale per riattivare i nostri regni, la nostra etica, per uno sviluppo responsabile;
Obbiettivo:
Creare nel cuore dell’Africa una piattaforma per gli scambi di discendenti Africa-Afro basata su un paradigma africano;
Incoraggiare i governi a coinvolgere re, saggi d’Africa e afrodiscendenti in azioni di sviluppo endogene e responsabili;
“Raccontare ai nipoti dei nostri nipoti quello che hanno passato i genitori dei nostri genitori” Zunga Mvoala 1949;
Trascendere la schiavitù, la colonizzazione e la logica della Conferenza di Berlino; promuovere l’etica dei popoli del cuore dell’Africa, la pace e lo sviluppo responsabile;
Evita le guerre cercando di lavare i panni sporchi in famiglia, sullo sfondo della riconnessione e della riconciliazione attraverso la confessione e l’assoluzione;
Promuovere il turismo afro-radicale transatlantico;
Promuovere centri culturali africani per un riequilibrio identitario;
Pianificare il ritorno degli afrodiscendenti in Africa in pace, fratellanza, dignità, equità, in modo che lo shock del ritorno in Africa sia controllato;
Promuovere un turismo responsabile che soddisfi le reali esigenze del mondo nero; Promuovere la storia, l’etica, l’identità e la cultura del mondo nero, secondo il paradigma africano, per sanare l’impatto psico-traumatico dei popoli caraibici dopo la schiavitù; Incoraggiare i governi a stimolare la creazione di imprese sociali che costituiranno la spina dorsale di una nuova società afro-globale, socialmente unita ed economicamente forte; Rendere popolare l’African Ethical Bank per bancarizzare i progetti africani che sono al di fuori del tradizionale circuito bancario; Partecipa alla creazione di un Regno sperimentale: Kingdom Nsundi.
Royaume Nsundi.
Preparazioni:
Questo Malaki sarà preceduto da una serie di missioni informative, che vagheranno per il paese per spiegare i meriti di questo Malaki. Una grande sfida si apre davanti a noi e insieme apprezzeremo fino a che punto i nostri re, i nostri saggi africani e afro-discendenti, sono in grado di affrontare questa sfida.
Siamo tutti consapevoli che la natura si ribella contro di noi, a causa del nostro maltrattamento dell’ambiente e degli esseri umani. Pertanto, preghiamo i nostri re e saggi di avvicinarsi gli uni agli altri, per riportare la vita armoniosa tra uomo e natura sulla terra. E chi potrebbe farlo meglio dei discendenti dei faraoni?
Nella speranza che abbiate cura di questo messaggio, le iscrizioni e le iscrizioni sono aperte.
Gabriel Kinsa au 1er Congrès des Kongo
Iscrizioni:
Nota: l’elenco ufficiale dei partecipanti, aperto il 22 febbraio, si chiuderà il 22 luglio 2023.
Le domande di partecipazione saranno indirizzate al Coordinatore Generale di Malaki ma Kongo, Presidente del Comitato Organizzatore Internazionale di Malaki ma Kongo des Fils du Leopard al seguente indirizzo email: info@ malakimakongo.net
NB. Pour le Parrain ou la Marainne l’honneur reviendra au premier qui se prononcera, comme le prévoit notrerèglement intérieur.
PROGRAMME GENERAL
28 ottobre 2023
Expo: Rappresentanza del Leopardo.
10:00 Cerimonia di apertura – Parola del Principe di N’Sundi Masengo ma Mbongolo – Osservazioni di apertura del Padrino o della Madrina – Messaggio dei Re, Anziani d’Africa e Discendenti Afro 5 minuti ciascuno (10 messaggi). –Il messaggio della Ong dei poeti/griot;
13:00 – 14:30 Pranzo
Conferenza:
15:00 – Sopravvivenze delle radici culturali africane dal -220 a.C. ai giorni nostri.
16:00.- A/ “Verità e riconciliazione tra l’Africa e la sua diaspora… * Quale discendente afro nel 21° secolo?” B/ L’impatto psico-traumatico legato al mancato rispetto dei patti ancestrali sui popoli caraibici e sul mondo durante e dopo la schiavitù
17:00 – N’Sundi sbarca: dalla provincia al regno, passando per Village Lemba dia Malaki ma Kongo (museo)
Film
18:00 – L’Incontro del Secolo tra i Musundi di Cuba e i Musundi del Kongo.
19:00 – Il Kongo del Camerun: La Bassa
20:00 Cena di Gala sous fond de Soupe Joumou (La Soupe de l’Indépendance)
21:30 Serata Dansantecon musica afro sous fond de Rumba Congolaise
Fine della serata
29 ottobre 2023
Conferenza:
10:00 – Pianificare e orientare il ritorno dei discendenti afro per dominare lo shock del ritorno;
11:00 – Promuovere un turismo responsabile che soddisfi le reali esigenze del mondo nero;
12:30 – Cena
15:00 – Stimolare un movimento di imprese sociali per creare una nuova società afro-globale, socialmente inclusiva ed economica;
16:00 – La African Ethical Bank il cui obiettivo è quello di bancarizzare i progetti degli africani, che sono al di fuori del tradizionale circuito bancario.
17:00 – Arti, danze, laboratori di tamburi africani.
18:00 – Armonizzare una biennale itinerante Malaki ma Ngo co-organizzata con i Re, gli Anziani d’Africa e Afro Descendants & Creazione di una piattaforma di scambio Africa-Afro Descendants, basata su un paradigma africano;
19:00 – TSHIKUMUSU: Animazione con danze di iniziazione.
Organizzatore: Malaki ma Kongo
Lo sfondo di Malaki ma Kongo è il rinascimento della cultura di una vera Africa che si esprime in questi termini:
ricerca sulle origini dell’identità culturale africana e della sua diaspora
Rivelare i vari mali che minano l’Africa
riflettere sugli approcci alle soluzioni
Partner:
– Ministero della Cultura dei seguenti paesi nel cuore dell’Africa: Gabon, Camerun, Angola, Repubblica Centrofricana, Guinea Equatoriale, Congo, Repubblica Democratica del Congo
– Tutti i regni e i grandi saggi di detti paesi
– Grandi personalità della diaspora dal cuore dell’Africa
NB: I ministri sono responsabili della delegazione
Partecipanti 130:
– 7 Ministri della Cultura + 7 segretari = 14 persone.
– 10 re e grandi cacicchi di detti paesi = 70 pers.
– I paesi della diaspora africana e i paesi (Brasile, Haiti, Cuba, Ecuador, Cile, Argentina, Bolivia, Urugay, Santo Domingo, Venezuela, Stati Uniti, Canada, Messico, Guadalupa, Martinica, Giamaica…) sono invitati e alle stesse condizioni dei paesi del cuore dell’Africa.
to Reactivate the Ethics and the Development of our villages, our kingdoms…
Foreword The cultural meeting that we propose is aimed at all the children of the leopard. All these peoples whose nights are stalked by the leopard, and who ended up domesticating to populate Kue-Ngo, or Kongo (in the land of the leopard). These are the peoples, whom Armand Zanzala calls children of the leopard, the Kungwe or Kongoué, Mbongo, Mbongoué among the Mbongo or Mbenga (pygmies); Angwe or Angoué, Édingwe among the Ngala; Mengo, Mongo, Kuengo and Ongoué or Ongwe, among the Téké; Nzongo, Kongo and Ngongo among the Nsundi; and Ngoma, between the Loango and the Kota; all those human communities in the heart of Africa.Malaki Ma Kongo of the children of the leopard. Within the framework of the Decade of African Descent People, Malaki ma Kongo Association for the Promotion of African Cultural Roots invites the worthy children of the heart of Africa, the authorities of Culture, kings, scholars, Afro-descendants, to participate in the Malaki Ma Kongo des fils du leopard that will take place on October 28 and 29, 2023 in Paris, France.
What is Malaki ma Kongo?
It’s the revival of the culture of a true Africa, created in 1991 in the Rep. of Congo Brazzaville. The Malaki ma Kongo cultural association was born as a continuation and development of the Malaki ma Kongo festival, which promotes the roots of black African culture in general and the heart of Africa in particular. The festival is celebrated annually: today it takes place on three continents.
Although inspired by the Kongo culture, which is promoted, the festival is open to other world cultures… The first and last shows always take place outdoors, around a large wood fire. Malaki is a ready-to-wear festival capable of moving not only from one country to another, but also from one continent to another. Outside the Congo, Malaki has branches in Congo Kinshasa, Angola, Benin, Italy, France, Spain, Ghana, Guadeloupe, Haiti in the Dominican Republic, Cuba, Chile, Venezuela, Ecuador, Brazil, USA and Canada.
The backdrop of Malaki ma Kongo is the renaissance of the culture of a true Africa that is expressed in these terms: • research on the origins of African cultural identity and its diaspora • revealing the various ills that undermine Africa • thinking of how to approach solutions
The Malaki ma Kongo of the children of the Leopard. In this case the word Kongo or Koongo no longer designates an ethnic group or tribe, since it is only a deformation of the words Kuengo, Kongo, Kango and Ku ngo which mean « of the leopard » and indicate both a territory and all the peoples that live there. And it is through their fight against the leopards, the addition of a prefix or a suffix to the root ngwe, ngoué or ngo, the use of the leopard’s name and the insignia made with the bones, the skin, the fangs and the claws, of this fearsome and legendary animal, the tales and stories about the encounter of his ancestors with the leopard, which all prove his identity and his belonging to the great Kungo, Kuengo, Kongo, Kongwe and Kango tribe. Vast territory stretching from present-day Angola and extending to Gabon, passing through the two Congos, was once dominated by leopards and leopards whose names in almost all Congolese languages carry the root Ngo or Ngwe.
SOS Haïti (Malaki sur la route du village Makoongo, Belfontaine)
Interest : Safeguarding our ancestral heritage through mental decolonization to reactivate our kingdoms, our ethics, for responsible development;
Objective:
Create in the heart of Africa a platform for Africa-Afro descendants exchanges based on an African paradigm;
Encourage governments to involve kings, sages of Africa and Afro-descendants in endogenous and responsible development actions;
“Telling our grandsons’ grandsons what our parents’ parents have been through” Zunga Mvoala 1949;
Transcending slavery, colonization and the logic of the Berlin Conference; to promote the ethics of the peoples of the heart of Africa, peace and responsible development;
Avoid wars by seeking to wash the dirty linen in the family, under the background of reconnection and reconciliation through confession and Absolution;
Promote transatlantic Afro-root tourism;
Promote African cultural centers for a rebalancing of identity;
Plan the return of Afro-descendants to Africa in peace, brotherhood, dignity, equity, so that the shock of returning to Africa is controlled;
Promote responsible tourism that would meet the real needs of the Black world;
Promote the history, ethics, identity and culture of the Black world, according to the African paradigm, to heal the psycho-traumatic impact of Caribbean peoples after slavery;
Encourage governments to stimulate the creation of social enterprises which will constitute the backbone of a new Afro-global society, which is socially united and economically strong;
Popularize the African Ethical Bank to bankarize African projects that are outside the traditional banking circuit;
Participate in the creation of an experimental Kingdom: Kingdom Nsundi.
Kingdom Nsundi
Les Kongo, au 1er Congrès des Kongo à Paris.
A great challenge opens before us and together we will appreciate to what level, our kings, our wise men from Africa and Afro-descendants, are capable of facing this challenge. We are all aware that nature rebels against us, due to our mistreatment of the environment and humans. Therefore, we pray to our kings and sages to draw closer to each other, to bring back the harmonious life between man and nature on earth. And who could do it better than the descendants of the pharaohs?
Chef Kongo, Gabriel Kinsa lors du 1er Congrès des Kongo à Paris.
REGISTRATION:
NB: The official list of participants, opened on February 22, will be closed on July 22, 2023.
Requests for participation will be addressed to the General Coordinator of Malaki ma Kongo
President of the International Organizing Committee of Malaki ma Kongo des Fils du Leopard at the following email address: info@ malakimakongo.net
NB. For the Godfather or Godmother, the honor will go to the first who decides, as provided for in our rules of procedure.
Masengo ma Mbongolo, Cedon Fritzner, Ludy C., Consul d’Haiti en Ecuador
GENERAL PROGRAM
October 28, 2023
Expo: Representation of Ngo – The leopard.
10:00 a.m. Opening Ceremony
– Word from the Prince of N’Sundi Masengo ma Mbongolo
– Act of Opening of the Godfather or the Godmother
– Message from the Kings, Elders of Africa and Afro descendants 5 minutes each (10 messages).
–The message of the Ngo by the poets / griots;
1:00 p.m. – 2:30 p.m. Lunch
Conference :
3:00 p.m. – Survivals of African cultural roots from -220 BC to the present day.
4:00 p.m.– A/ “Truth and reconciliation between Africa and its Diaspora… *Which Afro Descendant in the 21st Century?”
B/ The psychotraumatic impact linked to the non-respect of ancestral pacts on
Caribbean peoples and the world during and after slavery
5:00 p.m. – N’Sundi lands: from province to kingdom, via Village Lemba dia Malaki ma Kongo (museum)
Movie
6:00 p.m. – The Meeting of the Century between the Musundi of Cuba and the Musundi of Kongo.
7:00 p.m. – The Kongo of Cameroon: The Bassa
8:00 p.m. Gala dinner
9:30 p.m. Afro Music Evening End of the evening
October 29, 2023
Conference:
10:00 a.m. – Plan and orient the return of Afro descendants to master the shock of return;
11:00 a.m. – Promote responsible tourism that would meet the real needs of the Black world;
12:30 p.m. – Lunch
3:00 p.m. – Stimulating a movement of social enterprises to create a new Afro-global society, which is socially inclusive and economic;
4:00 p.m. – The African Ethical Bank whose goal is to bankarize the projects of Africans, who are outside the traditional banking circuit.
6:00 p.m. – Harmonize an itinerant biennial Malaki ma Ngo co-organized with the Kings, the Elders of Africa and Afro Descendants & Creation of an Africa-Afro Descendants exchange platform, based on an African paradigm;
7:00 p.m. – TSHIKUMUSU: Animation with initiation dances.
Organizer: Malaki ma Kongo
The backdrop of Malaki ma Kongo is the Renaissance of the culture of a true Africa which is expressed in these terms:
research into the origins of African cultural identity and its diaspora
Reveal the various evils they undermine Africa
reflect on approaches to solutions
Partners:
– Ministry of Culture of the following heart countries of Africa: Gabon, Cameroon, Angola, Central African Republic, Equatorial Guinea, Congo, DR Congo
– All the kingdoms and great chiefdoms of the said countries
– Great personalities of the Diaspora from the heart of Africa
NB: The Ministers are responsible for the delegation of their country
– 10 kings and great chiefs of the said countries = 70 pers.
– The countries of the Afro descendant Diaspora respect the same standards as the countries of the heart of Africa. The countries (Brazil, Haiti, Cuba, Ecuador, Chile, Argentina, Bolivia, Urugay, Santo Domingo, Venezuela, Usa, Canada, Mexico, Guadeloupe, Martinique, Jamaica…
Malaki ma Kongo des fils du Léopard pourRéactiver l’Ethique et le Développement de villages, nos royaumes…
Avant propos :
La rencontre culturelle que nous proposons s’adresse à tous les fils du léopard; tous ces peuples dont les nuits sont hantées par le léopard, et qu’ils ont fini par dompter pour s’installer dans les terres de Kue-Ngo ou Kongo (dans la terre du léopard). Il s’agit de ces peuples, que Armand Zanzala appelle fils du léopard, les Kuengo, Kongo, Kungwe ou Kongoué, Mbongo, Mbongoué chez les Mbongo ou Mbenga (Pygmées); Angwe ou Angoué, Édingwe chez les Ngala; Mengo, Mongo, Kuengo et Ongoué ou Ongwe, chez les Téké; Nzongo, Kongo et Ngongo chez les Nsundi ; et Ngoma, chez les Loango et les Kota ; ces communautés humaines du coeur de l’Afrique.
Malaki ma Kongo des fils du Léopard le 28 et 29 Oct. 2023 à Paris
Dans le cadre de la Décennie des Afro Descendants, Malaki ma Kongo Asociation pour la Promotion des Racines Culturelles Africaines invite les dignes fils du cœur de l’Afrique, les autorités de la Culture, les rois, les sages, les Afro descendants, à prendre part au Malaki Ma Kongo des fils du léopard qui se tiendra les 28 et 29 octobre 2023 à Paris en France.
Malaki ma Kongo,qui sommes-nous?
La renaissance de la culture d’une Afrique vraie, créée en 1991 en Rep. du Congo Brazzaville, l’association culturelle Malaki ma Kongo est née comme continuation et développement du festival Malaki ma Kongo, qui fait la promotion des racines de la culture de l’Afrique noire en général et du cœur de l’Afrique en particulier, dont les manifestations sont annuelles: aujourd’hui il se déroule dans bien trois continents.
Bien que inspiré de la culture Kongo, dont il veut assurer la promotion, le festival est ouvert aux autres cultures du monde… Le premier et le dernier spectacle ont toujours lieu dehors, autour d’un grand feu de bois. Malaki est un festival prêt-à-porter capable de se mouvoir non seulement d’un pays à un autre, mais aussi d’un continent à un autre. En dehors du Congo, Malaki a des antennes au Congo Kinshasa, en Angola, au Bénin, en Italie, en France, Espagne, au Ghana, en Guadeloupe, en Haïti en Rep. Dominicaine, à Cuba, au Chili, au Venezuela, en Équateur, au Brésil, aux USA et au Canada.
La toile de fond de Malaki ma Kongo est la Renaissance de la culture d’une Afrique vraie qui s’exprime dans ces termes :
la recherche des origines de l’identité culturelle africaine et de sa diaspora;
révéler les différents maux qu’ils minent l’Afrique;
réfléchir sur les approches de solutions.
Le Malaki ma Kongo des fils du Léopard.Le mot Kongo ou Koongo ne désigne plus désormais une ethnie ou tribu, puisqu’il n’est qu’une déformation des mots Kue ngo, Ko ngo, Ka ngo et Ku ngo qui signifient chez le léopard et indiquent à la fois un territoire et l’ensemble de tous les peuples qui y habitent. Et, c’est à travers leur lutte contre les léopards, l’ajout d’un préfixe ou d’un suffixe à la racine ngwe, ngoué ou ngo, le port du nom du léopard et des insignes faits à partir des ossements, de la peau, des crocs et des griffes de cet animal redoutable et légendaire, les contes et les histoires sur la rencontre de leurs ancêtres avec le léopard, qu’ils prouvent, tous, leur identité et leur appartenance à la grande tribu Ku ngo, Kue ngo, Ko ngo, Ko ngwe, et Ka ngo Parce que le vaste territoire qui va de l’actuel Angola et qui s’étend jusqu’au Gabon, en passant par les deux Congo, était jadis dominé par les léopards et les léopards dont les appellations dans presque toutes les langues du Congo, portent la racine Ngo ou Ngwe.
SOS Haïti (Malaki sur la route du village Makoongo, Belfontaine)
But :
Sauvegarde de notre héritage ancestral à travers la décolonisation mentale pour réactiver nos royaumes, notre éthique, pour un développement responsable;
Objectifs :
Créer au cœur de l’Afrique une plateforme d’échanges Afrique-Afro descendants basée sur un paradigme africain;
Encourager les gouvernements, à impliquer des rois, des sages d’Afrique et Afro-descendants dans les action de développement endogène et responsable ;
« Dire aux petits fils de nos petits fils ce que les parents de nos parents ont vécu » Zunga Mvoala 1949;
Transcender l’esclavage, la colonisation et la logique de la Conférence de Berlin; pour promouvoir l’éthique des peuples du cœur de l’Afrique, la paix et le développement responsable ;
Eviter les guerres en cherchant de laver les linges sales en famille, sous fond de reconnexion et de réconciliation via la confession et l’Absolution;
Promouvoir le tourisme racine Afro transatlantique;
Promouvoir les centres culturels Africains pour un rééquilibrage identitaire;
Planifier le retour des Afro-descendants en Afrique dans la paix, la fraternité, la dignité, l’équité, afin que le choc du retour en Afrique soit maîtrisé;
Promouvoir un tourisme responsable qui répondrait aux besoins réels du monde Noir ;
Promouvoir l’histoire, l’éthique, l’identité et la culture du monde Noir, selon le paradigme africain, pour guérir l’impact psycho-traumatique des peuples caribéens d’après l’esclavage;
Encourager les gouvernements à stimuler la création des entreprises sociales qui constituera l’épine dorsale d’une nouvelle société Afro-mondiale, qui est socialement solidaire et économiquement forte.
Vulgariser la Banque Éthique Africaine pour bancariser les projets africains qui sont hors du circuit traditionnel des banques ;
Participer à la création d’un Royaume expérimental : Royaume Nsundi.
Royaume Nsundi.
Préparatifs:
Ce Malaki sera précédé d’une série de missions informatives, qui vont sillonner la terre pour expliquer le bien fondé de ce Malaki. Un grand challenge s’ouvre devant nous et ensemble nous apprécierons jusqu’à quel niveau, nos rois, nos sages d’Afrique et Afro descendants, sont capables de relever ce défi.
Nous sommes tous conscients du fait que la nature se révolte contre nous, à cause du mauvais traitement que nous administrons à l’environnement et aux humains. Nous prions donc nos rois et nos sages, de se tendre la main, pour ramener la vie harmonieuse entre l’homme et la nature sur terre. Et qui le ferait mieux que les descendants des Pharaons ?
Dans l’espoir que vous vous approprierez de ce message, les inscriptions et souscriptions sont ouvertes, jusqu’à concurrence du taux de participation.
Gabriel Kinsa au 1er Congrès des Kongo
INSCRIPTION:
NB : La liste officielle des participants, ouverte ce 22 Février sera close au mois de 22 Juillet 2023.
Les démandes de participations seront adressées au Coordonnateur Général de Malaki ma Kongo
Président du Comité International d’Organisation du Malaki ma Kongo des Fils du Léopard à l’adresse mail suivante: info@ malakimakongo.net
NB. Pour le Parrain ou la Marainne l’honneur reviendra au premier qui se prononcera, comme le prévoit notrerèglement intérieur.
PROGRAMME GENERAL
28 octobre 2023
Expo : Représentation du Ngo – Le léopard.
10h00Cérémonie d’Ouverture
– Mot du Prince de N’Sundi Masengo ma Mbongolo
– Acte d’Ouverture du Parrain ou la Marainne
– Message des Rois, des Sages d’Afrique et Afro descendants 5mn chacun (10 messages).
–Le message du Ngo par les poètes / griots;
13h00 – 14h30Repas
Conférence :
15h00 – Survivances des Racines culturelles Africaines de -220 avant J.C. à nos jours.
16h00– A/ “Vérité et réconciliation entre l’Afrique et sa Diaspora… *Quel Afro Descen dant au 21ème Siècle ?”
B/ L’impact psycho traumatique lié au non-respect des pactes ancestraux sur les
peuples caribéens et le monde pendant et l’après l’esclavage
17h00– Les terres N’Sundi: de province au royaume, via Village Lemba dia Malaki ma Kongo (musée)
Film
18h00 – La Rencontre du Siècle les Musundi de Cuba et les Musundi du Kongo.
19h00– Les Kongo du Cameroun: Les Bassa
20h00Diner de Gala
21h30Soirée Afro Music Fin de la soirée
29 octobre 2023
Conférence:
10h00 – Planifier et orienter le retour des Afro descendants pour maitriser le choc du retour ;
11h00 – Promouvoir un tourisme responsable qui répondrait aux besoins réels du monde Noir;
12h30 – Repas
15h00– Stimuler un mouvement d’entreprises sociales pour créer une nouvelle société Afro-mondiale, qui est socialement solidaire et économique;
16h00– La Banque Éthique Africaine dont le but est de bancariser les projets des afri cains, qui sont hors du circuit traditionnel des banques.
17h00– Ateliers d’arts, de danses, de tambours africains.
18H00– Harmoniser un biennal Malaki ma Ngo itinérant co-organisé avec les Rois, les Sages d’Afrique et Afro Descendants& Création d’une plateforme d’échanges Afrique-Afro descendants, basée sur un paradigme africain;
19h00– TSHIKUMUSU : Animation avec les danses initiatiques.
Organisateur: Malaki ma Kongo
La toile de fond de Malaki ma Kongo est la Renaissance de la culture d’une Afrique vraie qui s’exprime dans ces termes :
· la recherche des origines de l’identité culturelle africaine et de sa diaspora
· révéler les différents maux qu’ils minent l’Afrique
· réfléchir sur les approches des solution
Parrain / Marraine =?
Partenaires:
– Ministère de la culture des pays coeur de l’Afrique ci-après: Gabon, Cameroun, Angola, Centrafrique, Guinée Equatoriale, Congo, RDCongo
– Tous les royaumes et grandes cheffreries desdits pays
– Grandes personalité de la Diaspora originaires du coeur de l’Afrique
NB: Les Ministres prennent à leur charge la délégation
Particippants 130:
– 7 Ministres de la culture+ 7 secretaires=14 pers.
– 10 rois et grands chefs desdits pays =70 pers.
– 2 Grandes personalités par pays de la Diaspora originaires du coeur de l’Afrique. Les pays ( Brésil, Haïti, Cuba, Ecuador, Chili, Argentine, Bolivie, Urugay, Santo Domingo, Venezuela, Usa, Canada, Mexico, Guadeloupe, Martinique, Jamaïque…= 32
Nsaku Ne Vunda chi é?Viene dal Kongo, primo ambasciatore nero in Vaticano 1608. Pietro Savorgnan Di Brazzà chi è? Italiano naturalizzato francese, è l’esploratore che ha dato alla Francia il Gabon, il Congo, la Repubblica Centrafricana, il Ciad.
in Italia da più di 20 anni, dove vivono anche molti africani. Ma queste due comunità vivono ciascuna voltando le spalle all’altra come nel 18° secolo e alla fine nessuno è felice in questo mondo dove l’egoista ha imposto loro confini invisibili. Chi ha cercato di uscire dalla propria categoria sociale per ascesa politica, sportiva o culturale è scivolato sulle bucce di banana.
La conseguenza è che la miseria cresce, mentre l’Africa con le sue materie prime è davvero il continente di domani. Pur promuovendo relazioni amichevoli e umane, nel rispetto reciproco tra italiani e comunità africane, potrebbe essere la leva per uno sviluppo che si evolverebbe naturalmente al ritmo del passo d’uomo. Quando nel 2004 abbiamo organizzato un viaggio in Congo con amici italiani, uno di loro è rimasto sorpreso nel vedere che i congolesi al di fuori delle loro lingue parlano 2 o 5 lingue d’Europa. Fu sorpresa di trovarsi di fronte a un popolo pronto allo scambio, al dialogo, ma incapace di comunicare, non poteva godersi il viaggio.
Non aveva nemmeno una email…
Ho capito che l’istruzione e la stampa italiana non rendono un buon servizio alla popolazione. Ignorare la storia di un continente così vicino e che è la culla della scienza e delle grandi spiritualità; un continente dove abbondano le materie prime come l’Africa, può essere fonte di grandi fallimenti…
Collaborazione
la famiglia dell’esploratore Pierre Savorgnan di Brazzà;
ambasciata francese;
le ambasciate dei paesi dell’era culturale del Kongo
Ambasciata angolana,
Congo ambasciata,
l’ambasciata della Repubblica Democratica del Congo,
ambasciata dal Gabon;
Il rappresentante della Basilica Santa Maria Majore, dove riposano le spoglie di Manuel Ne Vunda;
Rappresentanti delle scuole;
Rappresentanti degli università;
Comunità della diversità culturale,
che si acconsentirebbero ha collaborato a questo progetto.
– Formazione del team di gestione del progetto.
-Copertura mediatica dell’evento.
– L’istituto scolastico,
– Da qui l’idea di creare Una Giornata di Brazzà – Ne Vunda, l’Etica Nella Cooperazione
Destinatari/beneficiari
Il progetto mira principalmente a:
– giovani italiani e afroitaliani;
– il team di gestione del progetto;
– i comuni, i municipi d’Italia e la diaspora africana;
– specialista del patrimonio e del turismo;
Risultati attestati
Salvaguardare l’eredità culturale di Brazza & Ne Vunda come esempio da seguire;
– Limitare i flussi migratori in Italia, e gli sbarchi degli africani a Lampedusa;
-Restaurare a Lampedusa la sua primaria vocazione di città turistica e porto peschereccio;
-Insegnare la storia degli antichi regni e dei paesi africani a combate l’ignoranza, che è l’origine di ogni forma di razzismo e abuso;
-Promuovere la convivenza tra italiani e afro-italiani;
– Sostenire progetti win-win tra italiani e afro-italiani;
– Eliminare la povertà e la violenza indiscriminata in Italia
– Incoraggiare il networking tra i giovani italiani e la diaspora africana;
– Insegnare nel sistema scolastico le varie fasi dell’evoluzione della società umana di tutti i paesi;
– Promuovere la sinergia tra la fascia giovanile italiana e gli Afro italiana è efficace per il turismo di massa e l’emergere di progetti di interesse win-win;
Brazzà – Ne Vunda Days per L’Etica Nella Cooperazione
(Conoscere la vita e l’opera di Brazza & Ne Vunda, promotori di questo seme
di Etica nella Cooperazione, sia internazionale che decentrata);
Una cooperazione senza etica non può fermare il flusso migratorio a Lampedusa né la povertà galoppante in Italia.
Sony Labou Tansi ha detto: I progetti di cooperazione internazionale nascono progetti, crescono progetti, invecchiano progetti e muoiono progetti, senza aver avuto il tempo di maturare, di esercitare ciò per cui sono stati creati.
“Da Nsaku Ne Vunda a Pietro Savorgnan di Brazzà: le stesse cause producono gli stessi effetti Umanizzare la Cooperazione per fermare il flusso migratorio e la povertà galoppante. Com’è possibile che le opere ei sacrifici di queste due persone, degne di santità, non abbiano influito sulla società di oggi? Non siamo abbastanza maturi per sapere che è in Africa che possiamo fermare i naufragi di Lampedusa. Promuovere l’ignoranza e fare il gioco dello struzzo per evitare che la gente dica che è nostra ma che fuma l’Africa non aiuta le cose.
Il progetto (Approccio Africa: dalla sua cultura – la sua spiritualità al suo sviluppo responsabile) che propongo è uno specchio di ciascuno di noi di fronte all’altro… E se quella che riteniamo essere la fonte delle nostre disgrazie fosse piuttosto la soluzione? Se l’Africa è la culla dell’umanità, non credevate che migliorando i nostri rapporti con questa madre continente, ognuno di noi vi ritroverebbe il nostro cordone ombelicale perché il mondo possa ritrovare il suo sorriso. Questo sorriso è nascosto nella cultura, nella spiritualità e nel modello di sviluppo responsabile dell’Africa.
Questo progetto risponde alla domanda fondamentale che l’Uomo si pone quando ha terminato le grandi esperienze della vita: “Cosa ho fatto per gli altri? Questa è la domanda fondamentale della vita, dell’essere umano. Questo progetto interroga l’uomo sulla sua presenza sulla terra; parla di ETICA UMANA; ma il fascicolo è così delicato che ho preferito riportarlo alla mia persona, ai miei 20 anni trascorsi in Italia, al mio ambiente circostante, un campo che si estende su 3 continenti.
A 60 anni l’Uomo inizia una discesa più o meno rapida verso il crepuscolo della vita e, come me, si pone la domanda di sapere è questo il mondo che avrei voluto lasciare alle generazioni future? È un mondo sicuro? Cosa ho fatto che non avrei dovuto fare? Qual è il mio livello di responsabilità?
In questo mondo globalizzato, le cose buone fatte dalle persone, come le falsità, si riflettono in tutto il pianeta, motivo per cui durante questo progetto ognuno avrà una parte della propria esperienza da condividere.
INTERESSE
L’interesse generale di questo progetto non è solo raccontare la mia parte di verità sulla storia dell’Africa, ma anche ascoltare gli altri, perché non interrogarsi per fare bene;
SCOPO :
promuove la memoria collettiva africana per facilitare l’integrazione dell’etica nella cooperazione internazionale e nelle relazioni comunitarie.
OBBIETTIVO :
La nostra principale preoccupazione è promuovere un altro modo di guardare all’Africa, che deve partire dalla sua storia, dalla sua cultura, dalla sua spiritualità, e dalle sue aspirazioni uno sviluppo che si radica nella cultura africana;
Lottare contro l’ignoranza di cui xenofobia e razzismo sono la parte sommersa di Iceberg;
Promuovere il turismo sul suolo africano e viceversa;
Cercare punti di convergenza e divergenza tra Africa e Italia.
Promuovere gli scambi tra le comunità africane residenti in Italia e quelle italiane;
Questo progetto che ho presentato come corso presso l’Università UNITRE di Reggio Emilia dovrebbe estendersi anche ad altri ambienti educativi per i più giovani;
Organizzare un festival per promuovere l’immagine, le idee e le logiche di sviluppo dell’Africa;
Organizzare un concorso-festa sulla conoscenza del continente africano e della sua diaspora;
Promuovere la vita e le opere di Manuel Nsaku Ne Vunda (1° Ambasciatore Nero in Vaticano; e di Pietro Savorgnan Di Brazzà (da cui Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo, unica capitale africana che porta il nome di un italiano), ma che italiani ignorono ;
La nostra base di lavoro sarà la conoscenza dell’Africa:
– della sua cultura,
– i grandi momenti della sua storia
– la sua spiritualità
– il suo sviluppo responsabile)
Ci sono molte cose che legano l’Italia al mio Paese, il Congo. Un principe Kongo fu sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore nel 1608. Cosa ci faceva in Vaticano? Si dice che fosse altamente istruito e parlasse portoghese, spagnolo, inglese, tedesco, olandese e lingue africane. Fu il primo ambasciatore nero in Vaticano…
Promotore: Masengo ma Mbongolo
Nato in Congo, è uno dei pochi specialisti in Relazioni Culturali Internazionali Nord-Sud per lo Sviluppo che cerca di trasformare i suoi sogni in realtà.
Laureato in Scienze Politiche e Sociali, opzione Relazioni Internazionali, Masengo ma Mbongolo è anche attore, regista, drammaturgo, ricercatore, documentarista, Direttore Artistico del Festival Tricontinentale MALAKI MA KONGO per la promozione delle Radici Culturali Africane e dello sviluppo. Responsabile del Pellegrinaggio al Cuore dell’Africa per la riconciliazione degli africani nell’est e nell’ovest dell’Atlantico. È anche promotore di azioni di solidarietà internazionale con il Congo e Haiti. La sua associazione MALAKI MA KONGO ha sede in Africa, Europa e America.
L’obiettivo di Malaki ma Kongo è promuovere le radici culturali africane al fine di sostenere uno sviluppo responsabile nel sud del mondo. E lo slogan di Malaki ma Kongo è dire ai nipoti dei nostri nipoti ciò che i genitori dei nostri genitori hanno vissuto.
Qui, la nostra base di ricerca è conoscere l’altro per semplificare la vita.
20 anni di vita in Italia mi hanno insegnato che l’uomo è lo stesso ovunque. Soffre perché i meccanismi di contatto sono stati manomessi. L’egoismo e l’avidità hanno avuto la precedenza sull’umanesimo e sulla complementarità.
Questi incontri saranno uno dei momenti di scambio, di arricchimento di conoscenze… un vero incontro di dare e, che chiamiamo anche INTER CULTURALITÀ. Nessuno ha il monopolio della conoscenza; dall’interrogatorio delle persone, dalla convergenza della nostra ignoranza collettiva nascerà la verità universale. Una verità che i coloni non hanno potuto scrivere a rischio di segare il ramo dell’albero su cui sono seduti. È normale, ma queste false verità sono burro che, esposto al sole del giorno, si scioglie. Il mondo non può andare avanti sulla base delle falsità… siamo tutti adulti; usciamo slab televisioni nazionali per cercare la verità via Internet, ma anche il tatto, il gusto e gli avvistamenti dei nostri occhi.
Vi dirò la mia parte di verità dal mio primo viaggio in Europa (Italia) per partecipare al primo festival internazionale di teatri africani in Italia, nel 1987 organizzato dal Teatro dell’Erba di Torino… E tutti i viaggi che ho ho organizzato nell ‘ambito del mio Festival Malaki ma Kongo in Africa, Europa e America…
Ho toccato il fuoco della verità con le mie mani. Ho attraversato l’Oceano Atlantico più di 30 volte, uno dei cui risultati è il mio libro intitolato: “Sulle orme del Kongo nelle Americhe: Haiti”. Mi ci sono voluti 26 anni di ricerca tra Congo, Angola, Benin, Ghana, Vaticano, Francia, Haiti e Cuba… per citare solo i principali paesi. Ad esempio, sono andato ad Haiti più di 10 volte, così che nel 2014, mi è stata rivelata una verità fondamentale sul ruolo dei Kongo nella guerra di indipendenza di Haiti e le sue conseguenze….
20 anni di vita in Italia mi hanno insegnato che l’uomo è lo stesso ovunque. Soffre perché i meccanismi di contatto sono stati manomessi. L’egoismo e l’avidità hanno avuto la precedenza sull’umanesimo e sulla complementarità.
Questi incontri saranno uno dei momenti di scambio, di arricchimento di conoscenze… un vero incontro di dare e ricevere, che chiamiamo anche INTER CULTURALITÀ. Nessuno ha il monopolio della conoscenza; dall’interrogatorio delle persone, dalla convergenza della nostra ignoranza collettiva nascerà la verità universale. Una verità che i coloni non hanno potuto scrivere a rischio di segare il ramo dell’albero su cui sono seduti. È normale, ma queste false verità sono burro che, esposto al sole del giorno, si scioglie. Il mondo non può andare avanti sulla base delle falsità… siamo tutti adulti; usciamo dalle televisioni nazionali per cercare la verità via Internet, e il tatto, il gusto e gli avvistamenti dei nostri occhi.
Vi dirò la mia parte di verità dal mio primo viaggio in Europa (Italia) per partecipare al primo festival internazionale di teatri africani in Italia, nel 1987 organizzato dal Teatro dell’Erba di Torino… E tutti i viaggi che ho ho organizzato nell’ambito del mio Festival Malaki ma Kongo in Africa, Europa e America…
Ho toccato il fuoco della verità con le mie mani. Ho attraversato l’Oceano Atlantico più di 30 volte, uno dei cui risultati è il mio libro intitolato: “Sulle orme del Kongo nelle Americhe: Haiti”. Mi ci sono voluti 26 anni di ricerca tra Congo, Angola, Benin, Ghana, Vaticano, Francia, Haiti e Cuba… per citare solo i principali paesi. Ad esempio, sono andato ad Haiti più di 10 volte, così che finalmente nel 2014 mi è stata rivelata una verità fondamentale sul ruolo del Kongo nella guerra di indipendenza di Haiti e le sue conseguenze….
Metodologia e attività previste
Verrà istituito un team direttivo del progetto con squadre a livello regionale con rappresentanti di partner come :
• la famiglia dell’esploratore Pierre Savorgnan di Brazzà ;
• l’ambasciata de francia ;
• le ambasciate i paesi in cui si estende la Terra del Kongo
o l’ambasciata de Angola,
o l’ambasciata de Congo,
o l’ambasciata de RDCongo,
o l’ambasciata de Gabon ;
• • Il Le représentant (Basilique Santa Maria Majore où reposent les restes de Manuel Ne Vunda) per il Vaticano;
• Rappresentanti di scuole;
• Rappresentanti delle università ;
• Comunità di diversità culturale,
che acconsentirebbero a collaborare a questo progetto.
– Ideazione e finalizzazione del progetto;
– Sensibilizzazione dei partner;
– Da Manuel Ne Vunda a Pietro Savorgnan Di Brazzà: la cooperazione senza etica non può fermare il flusso migratorio a Lampedusa né la povertà galoppante in Italia;
– Expo: Da Nsaku Ne Vunda a Pietro Savorgnan di Brazzà: la Cooperazione Umanizzante per fermare il flusso migratorio e la povertà galoppante;
– L’ignoranza uccide: il contributo dell’Africa Nera all’evoluzione del mondo;
– Concorso: Da Nsaku Ne Vunda a Pietro Savorgnan di Brazzà: la cooperazione senza etica non può fermare il flusso migratorio a Lampedusa né la povertà galoppante in Italia;
–
– Istituzione di una struttura di monitoraggio e controllo per l’esecuzione del progetto. Controllo e follow-up a medio termine ed al suo termine, la sua operatività su tutti i segmenti: gestione degli incassi, gestione finanziaria. Ciò comporta la costituzione di un Consiglio di Amministrazione-CA la scelta di una società di consulenza per il monitoraggio, il controllo e il supporto;
– Missioni a donatori per la mobilitazione di fondi/risorse finanziarie. Si tratta di organizzare campagne di raccolta fondi, verrebbe reclutato uno specialista di raccolta fondi;
Programma:
– Origine della parola Africa, la storia generale dell’Africa Nera dal -3000 al +1900;
Esempio :
– Storia del popolo Kongo dall’antico Egitto alle attuali terre di insediamento e/o immigrazione imposta;
– Il mio libro ne parla a lungo: “Sulle orme Kongo nelle Americhe: Haiti” scritto dopo 26 anni di ricerca e 15 viaggi ai Caraibi.
– Spiritualità;
– Etica e sviluppo
– Caso pratico:
– Banca Etica Africana
– La vita e l’opera di Manuel Ne Vunda e quele di Pierre Savorgnan di Brazza, che hanno pagato con la vita la loro propense all’etica nella cooperazione nazionale o cooperazione decentrata.
– Progettazione di un Piano Strategico-PS;
– Organizzazione, ogni anno, di un evento che ripercorre la vita e l’opera di Pierre Savorgnan di Brazzà e Ne Vunda.
Questo evento, che si svolgerà intorno al periodo del 6 gennaio (data del sacrificio di Ne Vunda o altra data), avrà ogni anno un cachet speciale con temi specifici quali: pratiche religiose, canti e balli, gastronomia, danza, poteri reali di periodi ancestrali, ecc. Un’attività di punta (mostra, concerto, spettacolo di narrazione o teatro, serata gastronomica, ecc.) sarà ogni volta svolta e aperta da una conferenza inaugurale guidata da un accademico, un artista o una personalità di spicco dell’Africa o della diaspora. L’idea principale è quella di creare un’offerta interessante durante questo periodo per mobilitare un gran numero di persone.
– Promozione di pubblicazioni e ricerche sulla vita e l’opera di Pierre Savorgnan di Brazzà e Ne Vunda e promozione di azioni di riconciliazione e riunificazione dell’Africa e della sua diaspora.
– Concorso: Da Nsaku Ne Vunda a Pietro Savorgnan di Brazzà: Cooperazione ed Etica per fermare il flusso migratorio e la povertà galoppante;
– In una prima fase si tratta di valorizzare il lavoro già svolto in precedenza sull’argomento lanciando bandi ed elencando il suddetto lavoro da Nsaku Ne Vunda a Pietro Savorgnan di Brazzà: tema Etica & Cooperazione;
Questi saranno poi utilizzati per arredare le varie conferenze che si terranno durante gli eventi annuali e che cercheranno di evidenziare gli innegabili legami che permangono tra i popoli africani sulle due sponde dell’Atlantico.
Una rivista appropriata sarà una pubblica tematica trimestrale potrebbe essere presa in considerazione.
– Formazione del team di gestione del progetto. Questa attività riguarda in particolare un ristretto numero di autorità di vigilanza: il Direttore Artistico, il Direttore Amministrativo, il Direttore Finanziario, tre membri.
Copertura mediatica dell’evento.
Tutte le attività di questo progetto beneficeranno di una forte copertura mediatica, dalla cerimonia di lancio del progetto allo sviluppo dell’evento cardine. I diversi tipi di media noti nel continente e oltre saranno associati ad esso per trasmettere bene le informazioni.
– Il progetto Brazza-Ne Vunda Cooperation & Ethics, oltre agli obiettivi ad esso assegnati, è l’innesco di grandi azioni nell’Universo Ethics & Cooperation e il ruolo principale che deve ora svolgere nello sviluppo adattato alla conoscenza dell’Africa e come affrontare le relazioni con esso all’inizio del XXI secolo.
– A questo evento saranno invitati giornalisti, professionisti, storici-ricercatori, Star, economisti, banchieri… di prestigio, personalità influenti del settore per creare una rete solida ed efficace attorno al progetto che lo accompagni nella raccolta di fondi per la queste attività in modo continuo e responsabile.
– Le istituzioni educative, le università e tutti gli altri luoghi del sapere e comunità simili, devono assumersi questa responsabilità del “Dovere della memoria”, creando opportunità capaci di soddisfare le aspettative dei giovani italiani e della diaspora africana.
– Da qui l’idea di creare Una Giornata di Brazzà – Ne Vunda, l’Etica Nella Cooperazione destinata a far conoscere la vita e l’opera di Brazza & Ne Vunda, promotori di questo seme di Etica nella Cooperazione, sia internazionale che decentrata;
– Saranno organizzate missioni in alcune regioni per presentare e cercare la sponsorizzazione per il suddetto progetto o varie attività.
4. Destinatari/beneficiari
Il progetto mira principalmente a:
– giovani italiani e Afro-italiani;
– il team di gestione del progetto;
– i comuni, i municipi d’Italia e la diaspora africana;
– specialisti del patrimonio e del turismo;
5. Risultati attesi
Salvaguardare il patrimonio culturale di Brazza & Ne Vunda come esempio da seguire;
– Limitare i flussi migratori in Italia, e gli sbarchi degli africani a Lampedusa;
-Restituire a Lampedusa la sua primaria vocazione di città turistica e porto peschereccio;
-Insegnare la storia degli antichi regni e dei paesi africani a combattere l’ignoranza, che è l’origine di ogni forma di razzismo e abuso;
-Promuovere la convivenza tra italiani e afro-italiani;
– Sostenire progetti win-win tra italiani e afro-italiani;
– Eliminer la pauvreté et la violence aveugle en Italie
– Incoraggiare il networking tra i giovani italiani e la diaspora africana;
– Insegnare nel sistema scolastico le varie fasi dell’evoluzione della società umana di tutti i paesi;
– Promuovere la sinergia tra la fascia giovanile italiana e gli Afro italiana è efficace per il turismo di massa e l’emergere di progetti di interesse win-win;
Masengo ma Mbongolo et le Directeur de l’Ecole de Bois Caiman sur la route de La Citadelle Laferrière
Le Musée Malaki ma Kongo va apporter des réponses tri continentales à des problémes tri continentaux. La connaissance des cultures, des langues et des histoires, des pays africains, est la condition sine qua non pour répondre aux questions, et expliquer les attitudes, restées jusqu’ici incompréhensibles et sans réponses dans le monde Afro descendants.
Depuis sa création en 1991, l’Association culturelle Malaki ma Kôngo a acquis une expérience et cumulé une histoire mémorielle irréfutable. En effet de sa sainte terre d’Afrique, en passant par les autres continents : Amérique, Asie, Europe, le festival, véritable émanation de l’Association, a collecté des éléments matériels, immatériels, audio et visuels, riches et utiles à être gravés sur la pierre éternelle pour les générations futures. Ce modeste passé est une écriture d’une page conçue sur la table des mémoires du monde dont celui particulièrement du nid d’origine des Kôngo de la Diaspora et de ceux restés sur le sacrosaint site de Mbânza Kôngo.
Un passé inspirateur pour toute initiative innovante venant des jeunes du continents africains et d’ailleurs. Si on s’en tient aux préceptes vrais liés à tout projet de développement qui n’est qu’un changement de l’intérieur, une dynamique structurelle de progrès, il est clair et avéré que la culture demeure le centre axial de tout. Il s’agit d’imaginer un développementprospectif durable. A ce titre, il est impératif de déconstruire une autre lecture du développement. C’est un idéal à partager avec les jeunes du continent africain et ceux d’ailleurs. C’est ce « rêve portatif » que Malaki ma Kôngo entend partager avec tout citoyen du monde .Pour preuve, Malaki compte des antennes dans plusieurs pays : Congo Brazzaville, Congo Kinshasa, Bénin, Italie, France, Espagne, Ghana, Guadeloupe, Haïti, République Dominicaine, Cuba, Venezuela, Equateur, Brésil, USA, Canada, Mayotte, Ile Maurice.
Dans ces différents pays, subsistent des pratiques venues d’Afrique, c’est le cas, par exemple, des rites pour les ancêtres Congo présents à Cuba, en République Dominicaine et en Guadeloupe. En outre, la diaspora continue parfois de pratiquer certaines qui ont disparu du continent (exemple de la royauté Congo qui perdure au Panama et au Brésil, bien qu’ayant disparu de l’Angola où elle a existé).
Malaki ma Kongo au Circuito Internacional d’Expression Negras en Ecuador
Dans ces différents pays, subsistent des pratiques venues d’Afrique, c’est le cas, par exemple, des rites pour les ancêtres Congo présents à Cuba, en République Dominicaine et en Guadeloupe. En outre, la diaspora continue parfois de pratiquer certaines qui ont disparu du continent (exemple de la royauté Congo qui perdure au Panama et au Brésil, bien qu’ayant disparu de l’Angola où elle a existé).
Le Tango, d’origine africaine, fait la fierté culturelle en Argentine, de même que la Samba brésilienne doit beaucoup aux esclaves venus d’Afrique. Le créole contient, à part sa morphologie africaine, un grand nombre de vocables manifestement africains et qu’on rencontre aussi bien en Haïti que dans les colonies françaises d’Amérique, au Brésil, en Louisiane, à Cuba, à la Guyane etc. Ces vocables sont surtout communs dans ce qui se rapporte au domaine culinaire, agricole, religieux ou magique. Nous citerons quelques-uns à titre d’exemples :
Acassan : pâte alimentaire faite de farine de maïs, d’eau et de sel, très populaire dans la diététique paysanne en Haïti. La même pâte est ainsi dénommée et consommée au Bénin ;
Acra : pâte alimentaire composée de farine de pois inconnu desséchée (vigna simensis) assaisonnée de piment. L’appellation de la pâte rappelle Acra, capitale politique du Ghana ;
Agoooo : cri d’exclamation souvent poussé par les adeptes du vaudou dans les cérémonies culturelles ;
Samba : terme de danse. Le terme est un nom de personne dans certains pays de l’aire culturelle bantu,qui veut dire juger, se justifier, se plaindre, s’expliquer ;
Tanga : sorte de pagne qui sert à couvrir les parties sexuelles de l’homme et de la femme. Le mot signifie dans certaines cultures africaines, notamment bantu, petite quantité, la rosée, le verbe lire ou chanter ; il est aussi un nom de personne.
Une couverture mondiale aux couleurs de la robe rêvée par Malaki : la Renaissancede la culture d’une Afrique qui s’appuie sur un trépied :
– La recherche des origines de l’identitéculturelle africaine et de sa Diaspora ;
– la révélation des différents maux qui minent l’Afrique ;
– la réflexion sur les approches des solutions.
SOS Malaki ma Kongo d’Haïti 2010
Haiti Santo Domingo 2014 web
De ce credo, vient tout l’intérêt justifié de la création d’un Musée Malaki ma Kôngo dont l’intérêt s’adosse sur la conservation, la protection, la promotion et la vulgarisation de ce riche patrimoine dans ce lieu de mémoire.
– Considérant que l’Agenda 2063 de l’Union Africaine, « l’Afrique que nous voulons », stipule que le développement durable et adapté du continent africain seraeffectif en s’inspirant de ses propres sources morales, culturelles endogènes. A cette période où les échanges des terriens ont pour fondements et sources inspiratrices, la plateforme dupatrimoine culturel, toutes puissances dominantes ont bâti leurs stratégies commerciales, économique, politiques, militaires. Les pays africains ont trouvé la juste mesure de créer la Zone Economique de Libre Echange Commercial Africaine-ZELECA. Ici encore, les fondements culturels ont bien eu raison sur les autres secteurs ;
– A la lecture de la Conventionsur la Diversité biologique de 1992qui constitue un point de référence marquant l’échelle internationale, puisque son article (8), qui a une portée considérable, exige des Etats membres de respecter, préserver et maintenir les savoirs, les innovations et les pratiques des communautés autochtones et locales, qui respectent les modes de vie traditionnels nécessaires à la conservation et à l’utilisation durable de la diversité biologique ;
– En se référant à l’Accord de Bangui ;
En se rappelant l’existence des textes normatifs des organisations internationales etdes Conventions Unesco concernant entre autres :
– Convention universelle sur le droit d’auteur, avec Déclaration annexe relative à l’article XVII et Résolution concernant l’article XI1952 ;
– Convention concernant les mesures à prendre pour interdire et empêcher l’importation, l’exportation et le transfert de propriété illicites des biens culturels 1970 ;
– Convention concernant la protectiondu patrimoine mondial, culturel et naturel 1972 ;
– Convention pour la sauvegarde du patrimoine immatériel 2003 ;
Hormis sa dimension éclectique, le Musée Malaki ma Kôngo, est donc une sorte de pont culturel qui va relier les cultures des côtes africaineset celles qui sont allées du fait de l’esclave vers les Amériques les cultures dites afro américaines. C’est aussi un train culturel « virtuel »qui, va circuler entre différents pôles de cette histoire et de cette culture aussi bien en Afrique qu’au niveau de la Diaspora. Il s’agit, en clair, de montrer les similitudes, les parallèles, les liens, qui ont survécu aux rides du temps créant ainsi des réseaux de travail entre la Diaspora et l’Afrique.
Réceptacle des cultures kôngo du monde, le Musée Malaki ma Kôngo place ainsi ses stratégies sur l’Homme reconnu comme le départ e l’aboutissement de tout projet tendant à améliorer la vie de tous les sujets membres d’une société commune dont la culture est la plus-value la mieux partagée. Lieu de sauvegarde et de protection du patrimoine pour les échanges, le brassage culturel, la recherche, l’épanouissement des jeunes et des adultes, ce lieu de mémoire est ainsi un lieu déconstruction de toute initiative innovante tendant au développement adapté aux savoirs et connaissances endogènes, et, par ricochet, un lieu de décolonisation intellectuelle par des soutiens à la recherche. Centre, portail du Royaume Kôngo, matrice de toutes les cultures de la Diaspora et de l’Afrique, est un pont vivificateur de toutes les ramifications culturelles kôngo, nœud de la Route du retour et de rencontre des cultures par le biais de jumelage des mairies, villes, universités et associations il est un vrai motif de promotion d’un tourisme culturel transatlantique.
Malaki-AfroSpiriTours
Le musée Malaki ma Kôngo, dans sa naissance a pour axes fondamentaux :
– Présentation et validation du projet par deux ou trois techniciens concepteurs, devant les instances du festival Malaki ma Kôngo ;
– Mise en place et formation de l’équipe managériale du musée ;
– Levée des fonds (fundraising) : formation ou désignation d’un fundraiser professionnel chargé de mobilisation de fonds et présentation du projet devant les partenaires financiers, politiques, et techniques ;
– Plan stratégique (PS)du musée avec différentes articulations dont entre autres : constitution des équipes techniques, collecte, traitement, documentation des biens du futur musée, plan d’animation, muséologie et muséographie, financement etc.( NB : le PS s’étendra sur une durée d’au moins 10 au plus 15 ans.) ;
– Evaluation du projet.
2. Objectifs
Le Musée Malaki ma Kongo va apporter des réponses tri continentales à des problèmes tri continentaux, prenant la connaissance des cultures, des langues et l’histoire, des pays africains, comme domaine de définition de tout problème insoluble ettous les comportements injustifiésdu monde Afro descendants.
Le musée Malaki ma Kôngo se propose comme objectif principal, former la jeunesse africaine sur leur apport au développement de l’Afrique à travers les richesses culturelles du continent couplées à celles de la Diaspora envue d’une Renaissance culturelle kôngo. De façon spécifique, le musée Malaki ma Kôngo :
– Impacter sur la conscience des jeunes de l’univers culturel kôngo du monde sur le rôle des savoirs et connaissances communs dans l’amélioration de leurs conditions de vie et celles des communautés ;
– éveiller la conscience des jeunes kôngod’Afrique et de la Diaspora sur la place de la Renaissance culturelle kôngo et leur appartenance à une culture commune ;
– aménager des lieux d’animations et d’échanges pour des ateliers tendant à inciter les jeunes à la créativité pour des initiatives innovantes ;
– créer des liens entre le Musée Malaki ma Kôngo et les autres lieux et institutions de mémoire en vue d’un tourisme de mémoire ;
– créer des réseaux des chercheurs des institutions de recherche de la Diaspora et celles d’Afrique à travers des rencontres scientifiques (festivals, colloques, etc.) tournantes qui se focaliseront sur des thèmes et des lieux spécifiques.
3. Méthodologieet activités envisagées
Une équipe de pilotage du projet sera installée avec des équipes au plan international et les représentants des partenaires. Le musée touchera toutes les personnes ciblées notamment sur:
– Conception et finalisation du projet ;
– Séance de sensibilisation de l’équipe du festival Malaki ma Kôngo ;
– Mise en place d’une structure de veille et de contrôle de l’exécution du projet. Le contrôle et le suivi à mi-parcours et à son terme, son fonctionnement sur tous les segments : gestion des collections, gestion financière. Il s’agit de la mise en place d’un Conseil d’Administration-CA le choix d’un Cabinet Conseil pour le suivi, le contrôle et l’accompagnement ;
– Inventaires état des lieux du patrimoine. Il s’agira de mettre en place une équipe qui aura la charge de collecter, documenter, traiterinventorier, des biens matériels, immatériels, mobiliers et immobiliers etc.
– Missions en direction des bailleurs de fondspour mobilisations des fonds / des ressources financières. Il est question d’organiser des campagnes de levée de fonds, fundraising, un fundraiser spécialiste serait recruter, au cas contraire, une équipe de techniciens en muséologie et muséographie jouera ce rôle;
– Conception d’un Plan Stratégique-PS ;
– Organisation, chaque année, d’un événement marquant au Musée Malaki ma Kôngo. Cet événement qui se déroulera autour de la période du 02 décembre (date d’abolition de la traite négrière ou une autre date) dans un pays précis, aura chaque année un cachet spécial avec des thématiques précises telles que : les pratiques religieuses, les chansons et les danses, la gastronomie, la danse, les pouvoirs royaux des périodes ancestrales, etc. Une activité phare (exposition, concert, spectacle de contes ou de théâtre, soirée gastronomique, etc.) sera chaque fois réalisée et ouverte par une conférence inaugurale animée par un universitaire, un artiste, ou une personnalité d’envergure d’Afrique ou de la Diaspora. L’idée majeure est de créer une offre attractive durant cette période pour mobiliser un grand monde.
– Valorisation des publications et recherches sur la Traite négrière et la promotion des actions de réconciliation et de retrouvailles de l’Afrique et de sa Diaspora. Il s’agit, dans une première phase, d’exploiter les travaux déjà faits auparavant sur le sujet en lançant des appels et en recensant lesdits travaux. Ceux-ci serviront ensuite à meubler les différentes conférences qui seront animées lors des événements annuels et qui s’attacheront à mettre en exergue les liens indéniables qui demeurent entre les peuples africains des deux côtés de l’Atlantique. Une publication thématique annuelle pourrait être envisagée.
– Formation de l’équipe managériale du Musée. Cette activité concerne notamment un nombre réduit d’agent maîtrise : le conservateur, le conservateur-adjoint, le financier, trois guides
– Médiatisation de l’événement. Toutes les activités de ce projet bénéficieront d’une forte couverture médiatique, depuis la cérémonie du lancement du projet jusqu’au déroulement de l’événement marquant. Les différentes sortes de médias bien connues sur le continent et au-delà y seront associées afin de bien relayer les informations. Le Musée Malaki, outre les objectifs qui lui sont assignés, est le projet des actions majeuresdans l’Univers culturel kôngo et du rôle majeur qu’il doit désormais jouer dans le développement adapté du continent africain. Seront donc conviés à cet événement, des journalistes, professionnels, historiens-chercheurs, muséologues, économistes, banquiers… de prestige, des personnes influentes dans le domaine pour créer autour du projet un réseau solide et efficace pouvant l’accompagner dans la levée de fonds pour la réalisation de ses activités de façon éternelle.
– Les institutions africaines, les universités et tous les autres lieux de savoir et savoir-faire doivent endosser cette responsabilité du « Devoir de mémoire », en créant une offre à même de satisfaire ces attentes de sa Diaspora kôngo et celles des Africains qui sont sur les côtes africaines. D’où l’idée de créer une offre destinée à dresserce lien entre les frères originaires d’un même continent mais qui, au fil du temps, ce sont retrouvés de part et d’autre de l’Océan Atlantique. Des missions seront organisées auprès de certains des Chefs d’Etats et de Gouvernement à travers le monde. Une personnalité dans les différents secteurs, politique, économie, sport, art, musique, cinéma, culture… sera désignée pour le parrainage du projet ou des différentes activités.
4. Cibles / bénéficiaires
Le musée Malaki ma Kôngo vise, prioritairement :
– La jeunesse diasporique et africaine ;
– l’équipe managériale du festival Malaki ma Kôngo ;
– les communautés kôngo de la Diaspora et du continent africain ;
– les spécialistes du patrimoine et du tourisme ;
– les chercheurs de la Diaspora et du continent africain ;
– les institutions culturelles de la Diaspora et du continent africain.
5. Résultats attendus
– Toute la couche juvénile diasporique et africaine est sensibilisée sur le rôle des savoirs et connaissances africains kôngo dans le processus de développement ;
– le réseautage entre les communautés, les chercheurs, de la Diaspora est effectif;
– les différents compartiments du musée sont aménagés ;
– l’équipe managériale du musée est formée ;
– la synergie entre le Musée Malaki ma Kôngo et les autres lieux de mémoire est effective pour un tourisme de masse.
6. Coût du projet
Le coût du projet est estimé à environ 1.560.000€ (1.014.000.000 F CFA)
– BUDGET DETAILLE
Conception et finalisation du projet :…………………………..45.000.000 F CFA
Lancement officiel du projet …………………………………….30.000.000.F CFA
Communication /Médiatisation/Marketing……………………100.000.000 F CFA
Formation/ Renforcement des capacités……..…………………200.000.000 F CFA
Valorisation des publications et recherches ……………………120.000.000 F CFA
Missions en direction des bailleurs de fonds des fonds ………100.000.000 F CFA
Aménagement des compartiments du musée…………………319.000.000 F CFA
Inventaires état des biens………………………………………100.000.000 FCFA
Les images du plan du Musée Malaki ma Kongo sont en plein réadaptation…
. Partenaires potentiels
Partenaires financiers : Union Africaine, gouvernements africains, gouvernements des pays
d’Amérique du sud et du nord FMPA, Centre du patrimoine mondial
Partenaires techniques : Les universités africaines et américaines, EPA, ICCROM, CERDOTOLA,
OCPA, CICIBA, CHDA, UNESCO
Individualités/personnalités du continent et de la Diaspora (musiciens, sportifs, écrivains, hommes et femmes politiques et du monde culturel, cinéastes, etc.)